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Massari, Giuseppe.

Letterato e statista italiano. Sospettato di appartenere alla Giovine Italia, nel 1838 fu costretto all'esilio a Parigi; qui strinse contatti con Gioberti. Rientrato in Italia nel 1843, dovette nuovamente rifugiarsi in Francia. Nel 1846 si stabilì a Torino, dove diresse "Il mondo illustrato", nel 1847 si spostò in Toscana e collaborò a "La patria" di Salvagnoli e l'anno dopo si trasferì a Milano. Dopo la concessione da parte di Ferdinando II della Costituzione, in seguito alla rivoluzione napoletana (1848), fu deputato al Parlamento di Napoli. Narrò i fatti di quel periodo nel volume I casi di Napoli dal 29 gennaio 1848 in poi (1849). Tornò quindi a Torino: dal 1856 diresse la "Gazzetta Ufficiale" e svolse delicate missioni per Cavour. Fu poi deputato nel Regno d'Italia dal 1860 al 1876 e dal 1880 al 1884. Tra i suoi scritti: Il conte di Cavour (1873), La vita e il regno di Vittorio Emanuele II (1878), Vita del generale Alfonso La Marmora (1880) (Taranto 1821 - Roma 1884).